ADAM MORRISON

Giugno 2006  Oggi si è avverato un sogno bellissimo... sia per lui, sia per me...

e per tutti i ragazzi diabetici del mondo. 

Adam Mossison è 3 scelta NBA!!

Clicca qui vicino per il video.      http://www.youtube.com/watch?v=xdp3MY_3J20&search=draft%20nba%202006

Questo ragazzo, gioca nella squadra del college di Gonzaga, negli U.S.A,

è Diabetico insulinodipendente ed è bravissimo. (clicca sulla foto a sinistra)

Leggete l'articolo pubblicato su Sette, la rivista del Corriere della Sera.

2004              (cliccaci sopra)

 

 

2005                        Non c’è davvero modo di fermarlo

È impossibile distogliere lo sguardo dall’attaccante dei Gonzaga, Adam Morrison, con i suoi

capelli arruffati, i baffetti da adolescente, il suo saltare goffo e un gioco dell’altro mondo.

Morrison è il maggior marcatore ed il miglior giocatore del campionato universitario di basket nella “San Francisco Bay Metropolitan Area” (o Bay Area, come più usualmente viene chiamata).

Ma il giovane attira la nostra curiosità quando, nei timeout, si punge i polpastrelli per misurare la glicemia e, se necessario, si fa un’iniezione di insulina. Diabetico di tipo 1 InsulinoDipendente Morrison si è trasformato in una specie di idolo per i giovani con la sua stessa malattia.

“Se può giocare nel campionato maggiore di pallacanestro dell’università ed essere il miglior giocatore in America”, dice Mark Few, allenatore dei Gonzaga “allora chiunque può fare

qualsiasi cosa con lui”.

Per quanto sia bravo in campo ed idolo fuori dal campo, di Morrison piace anche il sentirlo parlare. I suoi libri favoriti sono “L’arte della guerra” di Sun Tzu, “L’autobiografiadi Malcolm X”

“La ricchezza delle nazioni” di Adam Smith, gli scritti di Che Guevara e... “Il manifesto”.

Morrison è rimasto affascinato da Karl Marx da quando studiò la Rivoluzione Russa alla High School di Mead a Spokane, Wash, al punto che ha un manifesto di Marx in camera da letto. Una volta, dopo una brutta giocata, passò correndo davanti al coach Few che lo apostrofò dicendogli “giochi come un comunista”. Un altra volta, dopo che Few incoraggiò i suoi giocatori ad andare in chiesa, Morrison scrisse sulla lavagna: “la religione è l’oppio dei popoli”.

Morrison, 21 anni, non è comunista, ma ha una passione per le discussioni ed una bussola interna che punta sempre a sinistra.

La sua band favorita è ‘Rage Against the Machine’, una rap metal band Americana, per la quale non mancò di versare qualche

lacrima quando si sciolse sei anni fa.

“Non sono una bomba a orologeria, ma voglio vivere la vita pienamente” ha dichiarato “Non penso di essere quel che sono a causa

del diabete, ma mi ha aiutato a capire cosa voglio o non voglio”.

Circa 1 milione di Americani hanno il diabete di tipo 1, malattia che colpisce più frequentemente durante l’infanzia e che può e

ssere mortale se ignorata. È spesso ereditaria e ci sono diabetici tra i famigliari di entrambi i genitori. Morrison è stato diagnosticato il 2 maggio 1999, dopo un periodo in cui perdeva peso ed energia pur manifestando un appetito insaziabile. I

 suoi genitori, John e Wanda, che non sono diabetici, hanno visto confermare i loro timori con un semplice test della glicemia

che, a digiuno, viene considerata normale fino a 125 mg/dl: quella di Morrison era 865. È stato subito ricoverato, ricondotto

ad un controllo glicemico accettabile e istruito sulla malattia.

Quando non gioca, indossa un microinfusore. Nel corso degli allenamenti, sospende il gioco per misurarsi la glicemia e non mangia durante le quattro ore che precedono la partita - come tutti i giocatori di pallacanestro dell’università. Due ore prima dei tipoff consuma due bistecche, piselli ed una patata. Durante i timeout, si punge le dita, lascia cadere una goccia di sangue su una

striscetta e misura la glicemia con un piccolo strumento. Se la sua glicemia è troppo bassa, beve un succo di frutta, mangia una barretta energetica o un po’ di zucchero. Se la glicemia è troppo alta, si fa una iniezione supplementare di insulina.

E fa tutto questo, con l’aiuto dell’allenatore, giusto in tempo per ascoltare le istruzioni finali di Few. “molto dipende da come

il mio corpo reagisce a quello che ho mangiato il giorno prima o al ritmo di gioco”.

Morrison non è il primo atleta Americano ad avere il diabete di tipo 1 - ricordiamo per esempio Gary Hall Jr, nuotatore olimpionico, e Ron Santo dei Chicago Cubs - ma è sicuramente il più popolare tra quelli di cui oggi si sa che hanno il diabete.

Dopo che nel 2004 raccontò la sua storia, Morrison iniziò a ricevere moltissime lettere e telefonate di persone che volevano parlare con lui. Ha riferito di aver persuaso due atleti diabetici della High School di Washington a portare il microinfusore. “Sono un ambasciatore, ma non sono perfetto” ha detto “alla gente piace avere un modello da imitare, ma faccio le stesse cose che fa ogni altra persona”. Morrison si considera come uno dei tanti, ma ha un gioco fantastico.

È stato confrontato spesso con Larry Bird, ma tranne che per il modo di tirare ed il colore della loro pelle, non hanno molto in comune. Bird era più grande di Morrison, migliore sui rimbalzi ed uno dei più grandi passatori della storia del basket. Lo stile di Morrison è più vicino a quello di Alex English, dei Denver Nuggets.

Ha imparato a giocare dal padre, che ha militato nel Northern Montana, eccelle nei tiri da media distanza che sono diventati virtualmente superati in un gioco dominato dalle schiacciate sotto canestro e dai tiri da tre punti. Ha mani delicate, uno stacco insolitamente alto e la capacità di segnare da ogni angolatura, con i difensori chiusi a barriera.

Inoltre ha la capacità di fornire grandi prestazioni in partire di alto livello. All’università, realizzò il suo primo canestro al Madison Square Garden, con un tiro che la maggior parte delle matricole non tenterebbe mai. Nella stagione successiva, sconfisse l’imbattuta Stanford con 20 punti in 22 minuti al Pete Newell Challenge.

Morrison, che realizza in media 27.6 punti a partita, “cattura il vostro sguardo” afferma Lorenzo Romar allenatore degli Huskies “vi trovate focalizzati solo su di lui. Si muove e parla in continuazione. La gente che vede i suoi tiri alti pensa a Larry Bird, ma è uno di quei tipi che non assomiglia a nessuno. È un tipo tutto speciale”.

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