Protocollo di intesa Stato-Regioni
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D'INTESA CON IL MINISTRO DELLA SANITÀ
VISTO l'art.5 della legge 23
Dicembre 1978, n.833.
VISTO l'art.2 della legge 16 Marzo 1987, n115, che dispone che vengano
stabiliti, con atto di indirizzo e coordinamento, gli interventi operativi più
idonei per individuare le fasce di popolazione a rischio diabetico e per
programmare gli interventi sanitari su tali fasce; VISTO l'art.5 della suddetta
legge 115/87 che dispone che vengano stabiliti, ai sensi dell'art.5 della legge
833/78, criteri di uniformità validi per tutto il territorio nazionale,
relativamente a strutture e parametri organizzativi dei servizi diabetologici,
metodi di indagine clinica, criteri di diagnosi e terapia, anche in armonia con
i suggerimenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità;
SENTITO il Consiglio Sanitario Nazionale;
SENTITO l'Istituto Superiore di Sanità;
IN CONFORMITÀ alla deliberazione del Consiglio dei Ministri con la quale il
Presidente del Consiglio dei Ministri è stato delegato ad emanare, d'intesa con
il Ministro della Sanità gli atti di indirizzo e coordinamento di cui alla legge
115/87;
DECRETA
ART.1:
Gli interventi operativi più idonei per individuare le fasce di popolazione a
rischio diabetico e per programmare gli interventi sanitari su tali fasce, sono
descritti nell'allegato tecnico n.1 del presente decreto che ne costituisce
parte integrante.
ART.2:
I criteri di uniformità, validi per tutto il territorio nazionale, relativamente
a strutture e parametri organizzativi dei servizi diabetologici, metodi di
indagine clinica, criteri di diagnosi e terapia della malattia diabetica, sono
descritti nell'allegato tecnico n.2
del presente decreto, che ne costituisce parte integrante.
Il Ministro della Sanità | Il Presidente del Consiglio dei Ministri |
CRITERI DI UNIFORMITÀ RELATIVI A METODI DI INDAGINE CLINICA DELLA MALATTIA DIABETICA, CRITERI DI DIAGNOSI E TERAPIA
Diabete in età pediatrica: standards assistenziali
a)
STRUTTURE ASSISTENZIALI
b)
ATTREZZATURE
c)
EQUIPE DI BASE
d)
CONSULENTI
e)
CONSULTAZIONE AMBULATORIALE
tempo dalla diagnosi | n. consultazioni |
1º settimana | ogni 3 gg. |
2º e 3º settimana | ogni 7 gg. |
4º e 8º settimana | ogni 15 gg. |
3º e 6º mese | ogni mese |
dopo il 6º mese | ogni 2 - 3 mesi |
In ogni incontro ambulatoriale devono essere valutati:
L'esame obiettivo deve comprendere in particolare
f)
ESAMI DI LABORATORIO
g)
DEPISTAGGIO DELLE COMPLICANZE
RETINOPATIA
Esame del fundus oculi ogni anno, sempre che l'esame obiettivo non consigli
tempi più ravvicinati. La fluorangiografia potrebbe essere praticata dopo 5 anni
dall'insorgenza della malattia diabetica o all'esordio della pubertà e ripetuta
ogni 3 anni in caso di normalità. Utile può risultare l'esecuzione annuale di
una retinografia a colori, onde disporre di una documentazione obiettiva della
evoluzione della retinopatia.
NEFROPATIA
Microalbuminuria (su 3 raccolte notturne) a scadenza annuale specie dopo 5 anni
dall'esordio della malattia e dopo la pubertà.
GFR (se possibile)
NEUROPATIA
Esame neurologico (annuale)
Dopo 3-5 anni di diabete, a scadenza triennale: EEG; soglia vibratoria; tests
per la funzione neurovegetativa (variazione dell'intervallo RR all'EEG durante
ventilazione forzata, nel passaggio dalla posizione supina a quella seduta
durante la manovra di Valsalva); variazione della PA durante prova ortostatica.
h)
STANDARDS DI AUTOCONTROLLO
Un possibile schema di autocontrollo potrebbe essere il seguente:
in periodi di stabilità metabolica e con valori di Hb1Ac minori di 7,5%:
In periodi di instabilità glicemica e con valori Hb1Ac maggiori di 7,5%:
i)
EDUCAZIONE DEL PAZIENTE CON
DIABETE TIPO 1
Il tipo di intervento educativo deve variare in rapporto all'epoca di malattia
ed all'età del paziente. Distinguiamo schematicamente un intervento educativo
Intervento educativo all'esordio della malattia
All'esordio del diabete l'educazione deve essere individuale e deve tendere
all'acquisizione delle principali conoscenze teoriche e delle metaboliche
operative necessarie all'autogestione della malattia:
I tempi necessari per un iniziale insegnamento sono in genere di 1-2 ore al
giorno per almeno 3 giorni.
Intervento dopo una settimana dalla dimissione
A distanza di circa una settimana dalla dimissione è utile un incontro tra i
genitori ed il medico alla presenza dello psicologo. Ciò per acquisire dati
sulla dinamica del rapporto medico-paziente che va instaurandosi e sulle
caratteristiche dell'approccio ai problemi della malattia sia da parte del
paziente che dei genitori.
Al termine di questo colloquio può risultare utile la compilazione di un profilo
psicopedagogico del paziente secondo il seguente schema:
Corsi regolari di autogestione
della malattia
Si articolano su 8-10 incontri della durata ciascuno di 1 ora e mezza ai quali
possono partecipare circa 10 componenti per volta, (separatamente genitori,
adolescenti, bambini).
Per questi ultimi (dagli 8 ai 10 anni) è possibile utilizzare metodiche di
educazione al computer integrate da discussioni di gruppo.
Il conduttore dell'incontro è il medico.
L'insegnamento di gruppo va attuato seguendo un metodo attivo si che la lezione
sia in realtà una "lezione-incontro".
E conviene effettuare una verifica dell'apprendimento somministrando un
questionario iniziale ed uno finale, del tipo di quello elaborato dal Gruppo di
Studio per l'Educazione sul Diabete (GISED) della Società Italiana di
Diabetologia.
Gli argomenti da trattare possono essere:
Insulina
Tipi di preparazione farmacologica, tecniche di somministrazione, adattamento
giornaliero della dose.
Controllo metabolico
Tecnica di determinazione della glicemia capillare, della glicosuria e della
chetonuria. registrazione dei dati.
Alimentazione
Frazionamento dei pasti, equilibrio tra i nutrienti, importanza del rispetto
degli orari dei pasti, alimentazione durante gli stati febbrili e in corso di
patologie enterali.
Ipoglicemia
Prevenzione, diagnosi e misure terapeutiche.
Attività fisica
Rapporto con terapia insulinica ed alimentazione nel condizionare i livelli
glicemici. Rischio di ipoglicemia.
Episodi febbrili e intercorrenti
Terapia insulinica, alimentazione.
Diabete e pubertà
Diabete ed interventi chirurgici
Uso del "microinfusore"
Nuove possibilità di trattamento insulinico
VERIFICA AMBULATORIALE
DELL'APPRENDIMENTO E DELL'AUTOGESTIONE
Il rafforzamento delle informazioni va attuato individualmente ad ogni visita
ambulatoriale (tempo richiesto: almeno 20-30 minuti con l'intervento, a seconda
delle necessità del medico, del dietista, dello psicologo o dell'infermiere.
CAMPI SCUOLA
Particolare importanza nell'educazione del bambino e dell'adolescente diabetico
assume la possibilità di partecipare a "Campi Scuola" estivi o invernali o a day
hospital educativi. Questi ultimi risultano particolarmente efficaci per
adolescenti ed adulti.
Il numero ideale di partecipanti ai campi scuola è di 15 pazienti (da un minimo
di 10 a un massimo di 20), la composizione di un gruppo deve tener conto di
criteri di omogeneità rispetto all'età ed alla situazione clinica.
Adeguato deve essere il rapporto numerico fra il personale d'assistenza e i
partecipanti al campo: il rapporto da ritenere ottimale è quello di un
accompagnatore per ogni 3-4 partecipanti.
Per ogni 12-15 partecipanti è necessaria la presenza di almeno un medico, due
infermieri, un dietista ed un animatore per il tempo libero.
Il campo estivo dovrebbe durare non meno di 7 e non più di 10 gg.