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I ruoli nel basketNonostante ogni componente di una squadra di pallacanestro ricopra un ruolo altamente specifico, in funzione delle sue qualità tecniche e delle sue competenze, è richiesta una forte cooperazione tra i vari elementi. La squadra deve operare come un corpo unico e, a tal fine, sarà opportuno stimolare ed incoraggiare i rapporti interpersonali fra i suoi componenti. Nella prima fase preparatoria, il lavoro di specializzazione sarà trascurato, in favore di un’adeguata evoluzione dello schema corporeo. Solo nel periodo post-puberale (intorno ai 15-16 anni) in concomitanza dell’ultimo anno della categoria cadetti, sarà opportuno specializzare i ragazzi verso un ruolo specifico. Esaminiamo i vari ruoli in una squadra di pallacanestro.
La guardia - play-maker: è un giocatore con grande visione di gioco, imposta l’attacco e la difesa durante la partita, grazie anche alla sua conoscenza dei compagni di squadra e delle loro doti. Deve scoprire i punti deboli della difesa e saperne approfittare. Pur non dovendo necessariamente essere eccellente nel tiro, dal punto di vista tecnico è un ottimo palleggiatore e conoscitore delle tecniche di passaggio; - guardia pura: il tiro è il fondamentale meglio padroneggiato dalla guardia pura. E’ molto reattivo e veloce, rapido nei contropiedi e nell’uno contro uno. Sopperisce alla sua statura, non sempre notevole, con una grande capacità di elevazione. La guardia pura può essere un soggetto molto dotato muscolarmente o altamente preparato nel tiro, (seppur meno dotato dal punto di vista fisico); - play-guardia: è una sorta di via di mezzo, molto propenso a segnare punti durante il gioco.
L’ala - l’ala piccola: molto potente dal punto di vista fisico che sfrutterà per giocare sotto canestro. Quasi sempre, lo scotto da pagare per le sue qualità fisiche, sarà una carenza dal punto di vista dell’agilità. Le sue qualità tecniche sono prevalentemente un buon tiro, e un buon trattamento di palla; - l’ala grande: o ala pivot ha una stazza maggiore rispetto alla precedente e la sua distanza di gioco dal canestro è molto ridotta, è un buon rimbalzista, capace sia nel gioco con fronte che con le spalle rivolte a canestro.
-Pivot o centro
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Fondamentali di squadraRimbalzo difensivo E’ l’azione difensiva successiva al tagliafuori per entrare in possesso di palla, ed è quindi l’ultima mossa del difensore per recuperarla. Il rimbalzo, frutto di una conclusione a canestro errata, può trasformarsi in un’azione d’attacco da parte della difesa avversaria, partendo dal tagliafuori. Si effettua saltando con la massima elevazione possibile e utilizzando le mani per il recupero. Uno contro uno Scopo dell’uno contro uno è quello di superare l’avversario mantenendo una posizione di triplice minaccia che permette di scegliere fra passaggio, palleggio, e tiro. Per giocare un buon uno contro uno è indispensabile l’acquisizione e la capacità di utilizzo di tutti i fondamentali di squadra e, in particolare dello marcamento, della ricezione, del tiro, del palleggio e del passaggio. LA gestione dell’uno contro uno dipenderà in larga misura dalla distanza del difensore. In caso di breve distanza, la soluzione migliore potrebbe essere quella di fare un’entrata, se la distanza è maggiore un buon compromesso è dato da un tiro, se la distanza è media sarà bene optare per una finta. Esaminiamo meglio le diverse potenziali situazioni: - uno conto uno senza palla lontano da canestro: in attacco il giocatore deve liberarsi dal suo avversario per ricevere palla dal compagno in modo sicuro. Userà a tale scopo movimenti lunghi (tagli) anziché propendere per marcamenti individuali, tipici degli spazi minori. In difesa, il difensore cercherà di controllare attaccante e palla . - uno contro uno con palla lontano da canestro: in attacco, prima di iniziare il palleggio, bisognerà individuare un compagno smarcato a cui poter passare la palla, nel caso in cui non ve ne siano il possessore avanzerà in palleggio. In difesa, bisognerà contrastare il palleggiatore rendendo meno sicuro il suo possesso di palla. |
Difesa di squadra
Le tipologie difensive,
nella pallacanestro, sono sostanzialmente tre: individuale, a zona e mista.
Su queste si sono impiantate differenti interpretazioni ed organizzazioni
per cercare di far fronte ad un attacco sempre più aggressivo. La difesa individuale
Premettendo che, anche
questo tipo di difesa, deve essere interpretata come a favore della squadra,
tutti i giocatori debbono collaborare per una sua efficace applicazione. Una
buona difesa individuale deve avere la capacità di adattarsi a qualunque
situazione ed a qualunque tipo di avversario, deve dare le giuste
responsabilità ad ogni giocatore in funzione della posizione che questi
occupa sul campo, dev’essere stimolata da un orgoglio e da un senso di
squadra molto forte. Muovere con successo in difesa implica il controllo del
campo da parte del giocatore, che terrà sempre sotto controllo gli uomini,
la palla ed il canestro. Saprà abilmente ed efficacemente comunicare con i
giocatori per allertarli in caso di situazioni impreviste, sprigionerà la
giusta aggressività e pressione creando disagio agli avversari senza
commettere falli. La difesa a zona Negli ultimi anni è divenuta sempre più dinamica, aumentando chiaramente i vantaggi. La difesa a zona, infatti, crea una mentalità di squadra, offre una presenza sicura su tutte le zone del campo, facilita l’acquisizione dei rimbalzi, evita di commettere un numero eccessivo di falli, consente una grande elasticità nell’utilizzo dei ruoli, favorisce lo sviluppo del contropiede, limita il pericolo dei blocchi, è difficilmente valicabile, tende ad occultare alcuni dei limiti fisici e tecnici della squadra che la utilizza. Ovviamente, come ogni medaglia, ha anche il suo rovescio, dato da un rallentamento del ritmo di gioco (tuttavia non sempre negativo), non consente un ottimale schieramento, soprattutto contro squadre ad alto ritmo offensivo, richiede un alto impegno fisico, limita la spettacolarità del gioco, rende difficile accoppiare ai migliori attaccanti i migliori difensori. I tipi di difesa a zona possono essere catalogati secondo: zone pari; zone dispari; zone adeguate o mach-up. Le zone pari sono generalmente più compatte a schierate intorno al canestro, risultando più presenti e prestanti al centro dell’area dove lo schieramento si prefigge il suo scopo principale. Alcuni tipi di zone pari sono: 2-3 (la più utilizzata, protegge bene sui passaggi ed è molto flessibile, per contro è altamente esposta ai tiri da fuori e da ribaltamento veloce di palla); 2-1-2 (è simile alla precedente pur avendo le due guardie e il centro in posizione più avanzata è più aggressiva ma scoperta sulle zone laterali). La zona mach-up si adegua allo schieramento ed agli spostamenti dell’attacco utilizzando buona parte dei principi della difesa individuale. |
L'attaccoIl principio base su cui poggia un attacco efficace è la necessità di non sprecare nessuna occasione. Per fare ciò, più che costruire azioni complesse, sarà opportuno affidarsi a ciò che è più semplice e, probabilmente efficace. La rapidità sarà fondamentale, una buona azione d’attacco va costruita prima che la difesa possa organizzarsi, basandosi su tiri facili; andando a ribalzo offensivo; coprendo il contropiede. Un valido aiuto nell’impostare un buon attacco è dato dalla conoscenza della squadra avversaria. Come norma, le regole da rispettare per l’attacco sono: non congestionare l’area; avere pazienza nel cercare il momento giusto; valutare la difesa; effettuare pochi movimenti prestabiliti; conoscere bene la propria squadra e le abitudini dei giocatori in campo; essere sempre pronti a ricevere palla; conoscenza di se e delle proprie potenzialità. Anche individualmente sarà bene cercare di rispettare delle norme che possano ottimizzare l’attacco, ad esempio stabilendo rapidamente cosa fare una volta in possesso di palla; non palleggiare se non è necessario; passare la palla a chi è meglio posizionato in campo; controllare sempre la situazione in campo; cercare di migliorare i fondamentali dove si è carenti. Metodologie offensive Ogni metodologia d’attacco ha le sue peculiarità, e risulterà maggiormente efficace a seconda della squadra che la effettua. Fondamentalmente, l’attacco di una squadra, può essere portato in maniera libera (quindi con larga autonomia dei giocatori durante la partita) o in maniera più organizzata, stabilita a tavolino dall’allenatore. Le metodologie più in uso sono:
- Passing-game: è
la prima delle tecniche che vengono apprese e racchiude in se tutti i
fondamentali individuali e alcuni di quelli di squadra. Il “gioco di
passaggi” che caratterizza questo tipo di attacco tende a squilibrare la
difesa al fine di trovare un buon momento d’attacco. Il passing game è
studiato durante l’allenamento scegliendo i fondamentali meglio gestibili
dalla squadra. |
Il contropiedeIl contropiede indifferenziato E’ prettamente proponibile, principalmente, a livello giovanile, nella fascia d’età compresa fra gli 11/15 anni, in modo da poter sfruttare anche le sue caratteristiche di sviluppo fisico, tecnico e mentale. Questo perché, nel contropiede, sono racchiusi diversi elementi quali il palleggio, il passaggio, il cambio di direzione e velocità. Il maggior merito del contropiede indifferenziato è nel coinvolgimento di tutti i giocatori ognuno dei quali può prendere il rimbalzo, palleggiare, passare, senza distinzioni di ruolo. Il contropiede differenziato o organizzato
E’ tipico di atleti più
evoluti o comunque con un bagaglio tecnico-tattico maggiore.E’ detto
differenziato perché ogni giocatore ha un ruolo preciso nella sua
esecuzione.
- apertura:
determina gran parte del successo di un’azione di contropiede, deve essere
veloce e precisa per impedire il recupero alla difesa avversaria. Il
rimbalzista deve toccare terra già rivolto verso il compagno cui deve
passare, ruotando il busto e i piedi in aria. La responsabilità
dell’apertura ricade sia su chi prende che su chi riceve la palla. Chi
riceve l’apertura deve trovarsi dove è stato catturato il rimbalzo pronto ad
un passaggio se intercetta un compagno in posizione vantaggiosa. - Conduzione: il palleggio per raggiungere il canestro avversario deve essere portato nella fascia centrale che consente una migliore visione periferica con conseguenti migliori linee di passaggio; - Conclusione primaria: dipende principalmente dalla conclusione che l’attacco si prepara ad affrontare;
- Conclusione
secondaria: viene introdotto il primo giocatore arretrato (numero 4) con
il compito di primo rimorchio, si parla di un 4 contro 3. Nelle fasce propaganda ed allievi la conclusione del contropiede dovrebbe essere solo di tipo primario. Il contropiede secondario, propedeutico al gioco da parte di tutti e 5 gli atleti, sarà utilizzato a partire dai cadetti. |
Fondamentali di squadraGiochi a tre Rappresentano gli ultimi elementi costitutivi dell’attacco. Sono: - Dai e cambia: il giocatore in possesso di palla, dopo aver effettuato il passaggio, si allontana portando un blocco al compagno posto sul lato opposto e lo sostituisce. Le soluzioni offerte dal dai e cambia sono 3: l’entrata a canestro, il tiro o il gioco a due. La difesa sul dai e cambia è simile alla difesa sull’uno contro uno con palla; - Dai e vai lontano: è la versione del dai e cambia attuata nell’attività giovanile di prima fascia dove si evita di utilizzare il blocco. Consiste nell’allontanarsi dal compagno al quale si è data la palla andando ad occupare una nuova posizione utile; - Split: consiste nel passare la palla ad un giocatore in posizione di post da parte di un giocatore dello stesso lato del post il quale effettuerà un incrocio assieme ad un altro giocatore intorno al nuovo possessore di palla. Durante l’incrocio, il giocatore che ha passato la palla, creerà un blocco per il compagno. La difesa sullo split è quella tipica di un blocco tra uomini senza palla. |
Fondamentali di squadraGiochi a due Questi giochi di collaborazione concludono il bagaglio tecnico che ogni giocatore dovrà possedere al termine del cammino nell’attività giovanile. I giochi a due sono:
- Dai e vai: Si
sviluppa su un passaggio e sul successivo tentativo di andare a canestro.
Indispensabile la velocità, nella sua esecuzione, che risolve problemi
di difesa avversaria eccessivamente aggressiva, grazie al suo sviluppo
verticale. I movimenti che lo compongono sono relativamente semplici e
richiedono buona sincronia fra i due attaccanti. L’attaccante che
riceve il passaggio gioca un uno contro uno mentre, l’attaccante che taglia
prova andare a canestro.
- Dai e blocca:
E’ un movimento più complesso, poiché prevede anche il blocco per la sua
esecuzione. Si effettua fornendo aiuto, dopo aver passato la palla, a chi la
riceve, fornendo un blocco nei confronti della difesa avversaria. - Dai e segui: E’ l’ultimo dei giochi a due e, anche la sua esecuzione, dovrebbe essere insegnata alla fine del percorso didattico dell’attività giovanile. Il dai e segui viene utilizzato per alleggerire il lavoro di chi ha la palla, per poi ridargliela in un altro spazio sul campo. Il dai e segui potrebbe definirsi come un dai e segui eseguito alla rovescia. |
Fondamentali individuali di difesa
Difesa dell’uomo
senza palla Tagliafuori Il tagliafuori in difesa, quando ben eseguito, consente di assicurarsi il rimbalzo. Può distinguersi in tre diverse situazioni: - tagliafuori sul tiro piazzato si esegue con un giro dorsale o frontale per ottenere un contatto fra difensore ed attaccante. E’ richiesta un’ottima capacità di reazione; - tagliafuori sul tiro in elevazione, la sua esecuzione, simile a quella poc’anzi descritta, è facilitata dalla breve fase di volo dei piedi; - tagliafuori sul tiro in sospensione il tempo per l’esecuzione del giro è assicurato dall’elevato tempo di permanenza in aria del tiratore; - tagliafuori sull’uomo vicino alla palla: l’obiettivo del difensore consiste nell’impedire la traiettoria diretta al rimbalzo; - tagliafuori sull’uomo lontano dalla palla: è il più difficoltoso a causa della distanza dal proprio attaccante, è quindi importante, al momento del tiro valutare se conviene avvicinarsi all’attaccante o andare direttamente al rimbalzo. |
Fondamentali individuali di difesaIn una buona difesa gli elementi di maggior rilievo sono indubbiamente forniti dalla potenza atletica in abbinamento con la mentalità dell’atleta. L’azione del difendere, infatti, solitamente è la meno gradita ai giocatori, che la ritengono faticosa e poco gratificante.
Posizione
fondamentale
Scivolamenti |
Fondamentali individuali d'attacco senza pallaRappresentano le basi del gioco del basket, ed è quindi fondamentale apprenderli per primi ed averne un’ottima padronanza. La loro gestione ottimizzerà il gioco rendendoci capaci di sfruttare ogni minimo errore avversario, e in grado di verticalizzare il gioco. Tra i fondamentali di questa categoria è possibile annoverare:
Posizione
fondamentale
Corsa cestistica
Corsa in arretramento
Arresto e giro
- l’arresto a un tempo: molto rapido, utilizzabile quando la velocità della corsa non è eccessiva e, nella sua esecuzione, i piedi toccano terra contemporaneamente; - arresto a due tempi: si usa quando la velocità della corsa è maggiormente sostenuta e, i piedi, toccheranno terra in due tempi. Il peso del corpo sarà equamente ripartito fra i due appoggi.
Giro |
Fondamentali individuali d'attacco senza palla
Cambio di velocità
Taglio
Smarcamento
Finta
Blocchi e veli
Tagliafuori
Salto e rimbalzo |
Fondamentali d'attacco con pallaAnche gli schemi di gioco più efficaci saranno nulli se ogni giocatore non possiede piena padronanza e conoscenza dei fondamentali con palla. Per raggiungere questo scopo, sarà bene effettuare un’ottima sensibilizzazione alla palla, in maniera che venga percepita quasi alla stregua di una parte del corpo. Ciò consentirà di concentrarsi pienamente sul gioco.
Il passaggio I passaggi più usati sono: - passaggio a due mani dal petto diretto: è il primo dei passaggi ad essere insegnato, lo si esegue dalla posizione fondamentale ed è relativamente semplice da apprendere e controllare ma di improbabile esecuzione durante una partita. Il lancio della palla prevede che le braccia restino distese dopo il lancio ad accompagnare la palla nella sua traiettoria; - Passaggio a due mani dal petto schiacciato a terra: prevede che la palla venga schiacciata a terra poco oltre la linea mediana che separa i due giocatori. La palla deve giungere all’altezza del busto. E’ buona norma non abusare di questo tipo di passaggio visto che tende a rallentare il gioco; - Passaggio a due mani sopra la testa: è caratterizzato dal fatto che, chi lo esegue, cerca di sfruttare al massimo la sua altezza ed è ovviamente sconsigliato nel caso in cui l’attaccante sia più basso del diretto avversario; Fonte: www.nonsolofitness.it |