Diabete mellito
Il
diabete
mellito è una delle malattie metaboliche più diffuse (tra i bambini e gli
adolescenti è certamente la più comune: in Italia i portatori della malattia
sono circa 20000).
I sintomi del diabete mellito Una volta che oltre il 90% delle beta cellule del pancreas sono state distrutte, l'organismo non è più in grado di regolare i livelli di zucchero nel sangue e il paziente sviluppa alcuni dei sintomi classici del diabete:
La diagnosi
La persona con il diabete, è una persona come tutte le altre, con l'unico
problema di non essere in grado di assorbire lo zucchero (glucosio)
necessario alle sue funzioni vitali. Tale fatto è dovuto all'incapacità, totale
o parziale, del suo organismo di produrre l'ormone
insulina.
Quando si sospetta di avere il diabete, la prima cosa da fare è quella di rivolgersi al proprio medico curante che vi consiglierà alcune prime elementari indagini. Se tali esami risultassero positivi (glicemie fuori norma, glicosuria, ecc.), vi verrà chiesto di recarvi immediatamente in un centro di diabetologia specializzato dove vi sapranno dare le prime indicazioni fondamentali per un primo corretto approccio alla malattia. Se si tratta di esordio di diabete tipo 1, al centro vi consiglieranno l'immediato ricovero, in modo da permettere il recupero dell'acqua e dei sali perduti durante il periodo immediatamente precedente (di solito si è in stato di chetoacidosi), per fornire la quantità di insulina necessaria, per disintossicare l'organismo dai corpi chetonici accumulati (tossici in quanto sostanze di rifiuto), per permettere ai genitori (se si tratta di un minore) e al paziente di imparare le prime nozioni fondamentali sul trattamento della malattia. Se invece si tratta di esordio di diabete tipo 2, normalmente non è necessario il ricovero, ma vengono eseguite una serie di analisi e di controlli, prescritta una dieta ed eventuali medicinali antidiabetici orali. Il diabete attualmente non è una malattia curabile in modo definitivo, anche se la ricerca nel campo sta facendo passi da gigante. Si può però arrivare a condurre una vita assolutamente "normale", evitando le complicazioni che a lungo andare potrebbe portare (circolazione, occhi, reni, ecc.) agendo fondamentalmente su quattro fronti:
Per concludere, solo "accettando" fino in fondo la propria condizione, usando quei piccoli accorgimenti quotidiani che richiedono sacrificio, ma ci permettono poi una vita assolutamente uguale a quella delle altre famiglie, possiamo garantire a noi e/o al nostro bambino e alle persone a noi vicine, una vita serena e in armonia con gli "altri". Il bambino potrà crescere e svilupparsi normalmente, giocare, andare a scuola; l'adulto potrà lavorare, sposarsi e avere figli come ogni altra persona. Patogenesi del diabete mellito
Patogenesi (cause) del diabete mellito insulino-dipendente (tipo 1)
La funzione del pancreas
Analizzando questa tabella dall'ultimo evento si evince che
nel momento in cui il diabete insulino-dipendente si manifesta la maggior parte
delle
cellule ß del
pancreas
è stata distrutta (le cellule ß sono le cellule del
pancreas deputate alla formazione dell'insulina).
Ma come e perché avviene questa distruzione? Patogenesi (cause) del diabete mellito non insulino-dipendente (tipo 2)
Il NIDDM (diabete mellito non insulino-dipendente, o tipo 2) è caratterizzato da
un difetto di secrezione insulinica, con conseguente resistenza all'azione
dell'insulina stessa, nei tessuti bersagli, cioè quelli su cui agisce
l'insulina. Controlli giornalieri
Il controllo quotidiano del livello degli zuccheri nel
sangue, permette al malato di diabete di conoscere se la quantità di insulina
somministrata è stata sufficiente o se invece va aumentata o diminuita. Fino agli anni '70, i controlli si limitavano praticamente solo alla glicosuria; verificato poi che la soglia oltre la quale si verifica glicosuria, era troppo alta (provocando situazioni di iperglicemia persistente e quindi andando incontro alle complicanze a occhi e reni in particolare), tale metodo venne presto scartato. In accompagnamento ai controlli della glicosuria, grazie alla diffusione sul mercato di apparecchi per il controllo della glicemia sempre più sofisticati, semplici da usare, poco invasivi ed economici, oggi si tende ad effettuare sempre più frequenti controlli dello zucchero presente nel sangue. La quantità ideale di controlli giornalieri, per realizzare una regolazione perfetta sulla somministrazione dell'insulina, dovrebbe essere in linea teorica infinita, cioè dovrebbero essere monitorato in modo continuo il livello del glucosio nel sangue. Visto che questo non è possibile, anche se si stanno studiando tecnologie che si avvicinano a questo risultato, bisogna eseguire il maggior numero di controlli possibile: ogni volta che si urina per la gicosuria ed almeno 3-4 volte al giorno per la glicemia. Gli orari più indicativi per tali controlli sono:
Controlli periodici di laboratorio È bene anche effettuare controlli periodici più a lunga scadenza, come l'emoglobina glicosilata HbA1c ogni 2-3 mesi, assetto lipidico, azotemia, creatinemia, clearance della creatinina endogena, tiroide, anticorpi antimucosa gastrica, urine, fundus e cristallino dell'occhio, esame neurologico generale, visita dentistica, età ossea ogni 12 mesi. |